Consulenze sulla Prevenzione e sul Mantenimento della Salute Naturale
Domenico Ponticelli
NATUROPATA

L'unica cosa che chiedevo ad un malato era che avesse fiducia in me come io cercavo di aver fiducia nella fonte dei miei poteri "miracolosi".

[Gesù Cristo]

25/04/2024

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Le conseguenze indotte dai "pensieri-escremento"

Le emozioni negative nascono dall'incapacità di vedere quello che veramente accade nel mondo intorno a noi. Se noi cogliessimo la realtà oltre l'illusione non proveremmo mai emozioni negative.

Noi crediamo che un evento esterno oggettivo causi il nostro fastidio, invece sono i vecchi schemi di pensiero che ci portiamo dentro - i pregiudizi sulla realtà - a mostrarci un determinato evento così come crediamo di vederlo. Quando una persona o una situazione vengono osservati dall'interno degli schemi di pensiero della nostra personalità, il giudizio riguardo ad essi risulta interamente falsato. Questo stato di coscienza, Gesù lo chiamava "mondo della menzogna", Buddha lo definiva come "illusione" e nella tradizione indù si parla di "maya".

La personalità segue la linea del senso di sopravvivenza in un ambiente ostile. Ragiona secondo i principi "mors tua, vita mea" e "occhio per occhio, dente per dente", che derivano dal fondamentale istinto di sopravvivenza che ci accomuna agli animali. Questo costringe la nostra personalità a percepire un mondo fatto di paura, sospetto, diffidenza, aggressione, lotta, competitività ... che è l'universo dell'illusione.

L'amore, la tenerezza, la compassione, la collaborazione, il perdono, la genialità, la capacità di godere dell'arte e della Bellezza sono invece espressioni del Cuore, cioè della Coscienza ... del ... dell'anima la quale non deve preoccuparsi di lottare per la sopravvivenza, in quanto è immortale e quindi percepisce la Verità oltre maya.

La lamentela, le arrabbiature, il nervosismo, il fastidio verso cose o persone, il continuo dialogo interno della mente ... scaricano all'esterno preziosa energia che dovrebbe essere adoperata in maniera più produttiva.

Le emozioni negative, così come gli schemi di pensiero che ne sono all'origine e che le giustificano, non ci appartengono: sono fenomeni esterni a noi. La nostra coscienza utilizza una macchina biologica, la quale ha un modo di pensare circa il mondo che è basato sull'istinto di sopravvivenza e che la costringe a provare certe emozioni ... ma tutto ciò non siamo noi !

Non siamo un apparato psicofisico, bensì una coscienza divina che attualmente è identificata con esso.

Di norma produciamo soltanto pensieri ed emozioni che sono frutto di reazioni condizionate agli stimoli ambientali: non c'è espressione di libero arbitrio bensì è la nostra parte animale a mettere in atto una reazione per cui è stata programmata. In verità chiamiamo nostre le emozioni provate da un apparato psicofisico che cerca disperatamente di preservarsi.

La mente (che mente) vive in competizione con il resto del mondo perchè teme di morire, e teme di morire perchè in effetti morirà. I suoi principi sono quindi completamente differenti da quelli su cui si fonda la vita di un essere immortale. Quando abbiamo paura di morire viviamo nell'angoscia, quando diveniamo immortali viviamo nella gioia.

Ecco perchè è necessario prendere le distanze da ciò che non siamo.

Ogni volta che ci abbandoniamo a un'emozione negativa danneggiamo tutti gli abitanti della terra, i quali, anche a causa nostra, troveranno più facile arrabbiarsi, lamentarsi o sentirsi frustrati.

Personalmente so che tutti gli uomini sono uniti fra loro. La conquista di uno è la conquista di tutti, il fallimento di uno è il fallimento di tutti.

Ogni oggetto dell'Universo è intimamente collegato a tutti gli altri, come hanno già dimostrato il Teorema di Bell e i relativi esperimenti. Esiste una correlazione fra le particelle subatomiche che agisce indipendentemente dalla distanza fisica che le separa. Se si sottopone una particella a un'alterazione di stato, la sua particella correlata, anche se si trova a migliaia di chilometri di distanza, subisce la stessa alterazione istantaneamente, come se fossero parti di una stessa unica entità e come se distanza e tempo non esistessero.

Le nostre azioni e i nostri pensieri influenzano il mondo intero, in quanto spazio e tempo nella Realtà non esistono.


Chi causa l'odio e la guerra nel mondo?


Proprio noi, ogni volta che siamo in guerra con qualcuno e proviamo odio. Questi sentimenti negativi influenzeranno il mondo intero, soprattutto laddove vi è risonanza con questi sentimenti, affinché si mantenghi un dominio di coerenza.

Guerra, sfruttamento e prevaricazione, che sono dentro di noi, causano gli stessi fenomeni a livello planetario.

Proprio grazie al nostro contributo "sottile", fino a quando emetteremo anche una sola emozione negativa, inquineremo di emozioni grossolane e pensieri velenosi la stessa atmosfera mentale di tutti che, se entrano in regime di risonanza con quelle emozioni, rischiano di precipitare nell'ignoranza e nell'uniformità.

Per riuscire in questo lavoro dobbiamo sforzarci di essere presenti, senza mai permettere che le emozioni negative si esprimano nell'inconsapevolezza più totale. Una ferma concentrazione è indispensabile, affinché si possa compiere un qualsiasi genere di lavoro trasformativo.

Possiamo portare la nostra coscienza a contatto con l'anima solo provando emozioni superiori. Ciò consente di percepire il mondo emozionalmente, anziché mentalmente; attraverso emozioni elevate, anziché vecchi schemi di pensiero e manifestazioni basse.

Ogni volta che perdoniamo, ci commuoviamo, proviamo amore disinteressato, sentiamo compassione, o andiamo in estasi davanti a un'opera d'arte ... stiamo esprimendo delle emozioni superiori.

Senza un preciso lavoro su noi stessi, questi rimangono però eventi sporadici e fuori dal nostro controllo. Dobbiamo tutti voler poter provare gioia a nostra discrezione, indipendentemente dagli accadimenti del mondo esterno - a cui l'uomo comune è invece legato - utilizzando le potenzialità dell'anima e del suo organo di espressione: il Cuore.


"E gli abbiamo indicato la Retta Vita, sia esso riconoscente o ingrato."
CORANO (AL-INSAN 76:3)


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