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L'uso della Cannabis in MedicinaLa Cannabis o Canapa è un genere di pianta angiosperma della famiglia delle Cannabaceae. La specie più nota e più diffusa è la Cannabis Sativa, che comprende diverse varietà e sottospecie. Sono ormai noti gli effetti della Marijuana sull'organismo umano, quali tra questi: stimolazione dell'appetito, diminuire la nausea, sedare crisi (epilettiche), alleviare il dolore, bloccare gli spasmi muscolari e migliorare l'umore. Con il termine Cannabinoidi si intendono tutte le sostanze attive presenti nella Cannabis. Le due sostanze più importanti, per l'azione biologica che svolgono, sono il Cannabidiolo(CBD) e il Tetracannabidiolo(THC). È stato scoperto che esiste un Sistema Endocannabinoide interno all'organismo umano che funge da regolatore delle funzioni biologiche (quale tra queste la modulazione della neurotrasmissione) promuovendone l'omeostasi (bio-equilibrio) ovvero il mantenimento di un ambiente interno stabile, nonostante le oscillazioni dell'ambiente esterno. È un sistema regolatore centrale in grado di modulare ed equilibrare le principali attività dell'organismo quali mangiare, dormire, riprodursi, rilassarsi, proteggere e dimenticare. Costituisce una rete di protezione generale, che lavora congiuntamente con il sistema immunitario e vari altri sistemi fisiologici. Nel Sistema Endocannabinoide sono compresi i due principali Recettori Cannabinoidi: CB1 e CB2. I recettori dei Cannabionoidi sono presenti in tutto il corpo anche se i recettori CB1 sono espressi principalmente a livello del Sistema Nervoso Centrale e del Sistema Nervoso Periferico mentre i recettori CB2 sono maggiormente espressi a livello del Sistema Immunitario. I recettori CB1 sono maggiormente sensibili al THC. I principali Neurotrasmettitori (Cannabinoidi Endogeni) sono:
Il Sistema Endocannabinoide è un sistema di grande importanza per il normale funzionamento dell'organismo, coinvolto in importanti processi fisiologici, quali: Il CBD è sicuramente una molecola anticonvulsionante più affidabile del THC, e NON induce effetti collaterali motori o neurotossici (valido anche per i bambini). Inoltre il CBD NON ha effetti psicoattivi, come invece ha il THC, e per di più il CBD è in grado di modulare l'azione del THC prolungandone gli effetti terapeutici e limitandone quelli collaterali. Il principale effetto terapeutico del CBD è costituito dal potenziamento della produzione dei Cannabinoidi Endogeni. In particolare la sua azione si evidenzia attraverso le proprietà di tipo antiossidante, neuroprotettive, antinfiammatorie, anticonvulsionanti, ansiolitiche e antiemicraniche e, da ricerche recenti, anche antidiabetiche e citotossiche nei confronti di alcune neoplasie del sistema nervoso. Il Cannabidiolo NON produce assuefazione, NON conduce in alcun modo alla dipendenza e il suo profilo di sicurezza è assolutamente migliore rispetto a molti farmaci in commercio su cui però non grava l'alone negativo che invece è tipico del Cannabidiolo, frutto di pregiudizi e delle misconoscenze del passato. La situazione in Italia per l'uso della Cannabis Terapeutica.La Cannabis ad uso terapeutico non è approvata come farmaco ma è legale in Italia ed è regolata dalla legge n. 94/1998 (Legge Di Bella) e relativi adempimenti (consenso informato da parte del paziente). La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), recentemente a seguito di un'accurata revisione circa le proprietà terapeutiche e la pericolosità della Cannabis e dei prodotti derivati, ha inviato il proprio parere all'ONU ed ha chiesto di riclassificare la Cannabis rimuovendola dalle sostanze più pericolose e favorendone l'uso terapeutico. In particolare l'OMS specifica che le preparazioni di cannabidiolo puro, con meno dello 0,2% di THC, NON devono essere sotto il controllo internazionale. Poiché allo stato non è consentito estrarre Cannabidiolo dalla Cannabis Sativa, e che per giunta comporterebbe costi molto elevati, vi sono in commercio integratori contenenti CBD estratto da piante Cannabimimetiche quali la Rhodiola, l'Elicriso, la Magnolia, il Pepe Nero. La Magnolia è la pianta con il quantitativo di CBD più alto tra le piante citate. Si precisa che il Cannabidiolo mimetico ha azioni similari a quelle della Cannabis ma non del tutto identiche. Di seguito le patologie per le quali l'uso terapeutico del Cannabidiolo può risultare efficace: È bene sottolineare che l'uso terapeutico dei Cannabinoidi non è la soluzione a tutti i mali poiché, sebbene i Cannabinoidi possono sicuramente apportare un significativo contributo per alleviare alcuni sintomi, sicuramente non ne risolve le cause alla base, motivo per cui è bene che ognuno faccia il proprio percorso individuale con uno specialista della salute. È di fondamentale importanza risalire alla causa dei disturbi anche perché, come per la stragrande maggioranza delle sostanze esogene, l'uso prolungato di queste ultime, a lungo andare, può desensibilizzare i recettori di membrana generando significative anomalie funzionali. |
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