Reale o Immaginario ? : I Rischi di Vivere una Vita Virtuale
Sono anni ormai che ha preso piede un fenomeno alquanto sconvolgente: sono sempre di più gli adolescenti spinti ad atti di autolesionismo e talvolta al suicidio, in Italia e nel mondo, poiché coinvolti in macabri giochi online che spinge i ragazzi in giovane età al limite, e oltre, come sadica sfida. È il tragico caso del suicidio dell'11enne che si è buttato dal balcone di casa sua a Napoli dal decimo piano il 30 Settembre 2020, affermando: "Devo seguire l'uomo col cappuccio" . Dietro questi macabri giochi virali ci sarebbero persone senza scrupoli il cui unico scopo sarebbe raggirare e terrorizzare le loro giovanissime vittime.
Da questi tragici episodi emerge l'ennesima minaccia che va affermandosi nel mondo che viviamo: il dubbio di cosa sia reale e di cosa invece non lo è. Andiamo ad analizzare cosa accade nella psiche di queste giovani menti e perché arrivano a tali gesti estremi per capire meglio come provare a fermare tale scandalo.
Il Cervello Emozionale
Quello che bisogna capire è che il bambino non è ancora in possesso di un bagaglio di esperienze sufficiente che gli permetta di maturare, quindi raffinare, una propria coscienza. Pertanto non è ancora in grado di saper distinguere cosa è giusto e cosa invece è sbagliato, ma soprattutto non è ancora in grado di discernere cosa è reale e cosa invece non lo è. La zona del cervello in grado di memorizzare l'esito delle esperienze è il cervello limbico, chiamato anche cervello emozionale. Quando si fa un'esperienza, questa viene recepita dalla neocorteccia, poi inoltrata al cervello limbico che, se non ha ancora in archivio alcun dato sull'esperienza che si sta vivendo, rimanda l'informazione alla neocorteccia affinché possa avere luogo il confronto con i due emisferi. A questo punto la neocorteccia inoltra al cervello limbico l'esito dell'elaborazione e provvederà a memorizzare tale esito associandola ad una risposta specifica da inoltrare all'ipotalamo che si servirà del sistema neurovegetativo e del sistema endocrino per agire sugli organi. In ultimo, il cervello limbico, archivia nella cosiddetta "memoria emozionale" la conclusione a cui è giunta la neocorteccia e l'azione decretata; questa conclusione verrà memorizzata come gradevole, quindi ripetibile, o come sgradevole, quindi da evitare.
IL ruolo principale del cervello limbico è quello di provvedere alla nostra sopravvivenza, evitando di farci rivivere esperienze giudicate sgradevoli e facendoci ripetere quelle che invece sono state considerate ripetibili. Il cervello limbico non possiede il discernimento necessario per operare la distinzione fra le esperienze da evitare che invece ci sarebbero favorevoli e le esperienze ripetibili e che tuttavia potrebbero avere ripercussioni dannose sulla nostra salute. Cosa più importante, il cervello limbico non distingue tra reale e immaginario: tiene solo conto di ciò che proviamo. Ciò che è memorizzato nella memoria emozionale costituisce la realtà che viviamo.
L'inconscio e il Sub-Conscio
L'inconscio corrisponde a ciò che non è cosciente, a ciò che avviene a nostra insaputa, a ciò che pur essendo stato dimenticato continua a manifestarsi. La maggior parte delle nostre reazioni sono inconsce, sono in rapporto con uno o più ricordi dimenticati, annidati nella memoria emozionale.
Per quanto detto fin qui possiamo dedurre che cosa accade nel cervello delle vittime di questi giochi: le persone che vogliono recare danno a questi ragazzi faranno in modo di trasmettere ai loro cervelli emozionali sensazioni di terrore e che l'unico modo per sfuggirgli e tramite fattori esterni, nella fattispecie le macabre prove da superare. In questo modo la sensazione di impotenza è inevitabile; il bambino sarà fermamente convinto che non ha via di scampo se non quella di affrontare le sfide mortali, che tutto è già programmato, da qualcuno più forte, e che non gli resta altro che subire quanto era stato già deciso per lui.
Ma come avviene la trasmissione tra l'evento che si sta vivendo e l'inconscio? Tramite il sub-conscio. Il sub-conscio è l'esecutore. Comprende i messaggi semplici, le direttive precise e le immagini; parte del cervello, ha la capacità di collegarsi alla sede che governa tutta la realtà vibratoria per dare attuazione, nel nostro mondo, all'ordine che ha ricevuto.
Poiché creiamo la nostra realtà in ogni istante attraverso i pensieri che abbiamo, le parole che pronunciamo, le scelte che facciamo, possiamo sfruttare questo appunto per effettuare una riprogrammazione di determinate memorie affinché si modifichi quella realtà che fino a quel momento è risultata sfavorevole.
Risulta doveroso sottolineare il fatto che i primi responsabili di quanto può accadere a questi bambini sono i relativi genitori. Il bambino ha bisogno di punti di riferimento fermi e solidi, di figure di riferimento primarie che sappiano ascoltarli e comprenderli. Invece ad oggi assistiamo sempre di più a situazioni in cui molti genitori pur di non sentire i propri figli piangere o urlare adottano la strategia rapida e (apparentemente) indolore dello smartphone o del tablet, preferendo di farli famigliarizzare con questi dispositivi privi di anima, con l'intento di placare i loro animi, ignari del fatto che nel cervello dei loro figli, in quel momento, si stanno creando realtà parallele e del tutto dipendenti dalla percezione che hanno di quella determinata realtà virtuale che stanno vivendo. Cosa succede se queste realtà risultano poi non essere così parallele? Riflettiamo.